Cos’è il vogatore
Il vogatore è un attrezzo molto usato per gli allenamenti casalinghi. Un po’ come la cyclette, questo attrezzo una volta chiuso occupa davvero poco spazio, dunque può essere conservato senza problemi sotto il letto o in uno sgabuzzino. Tuttavia è molto più completo rispetto alla cyclette, dal momento che non si limita ad allenare solo alcuni muscoli; riproponendo lo stesso tipo di movimento che si fa durante il canottaggio, infatti, il vogatore è lo strumento perfetto per chi desidera effettuare un workout completo, un allenamento che coinvolga gambe e braccia, ma anche dorsali, addominali e glutei, e che regali al fisico sia resistenza che elasticità. Il vogatore inoltre è ottimo per recuperare le funzionalità temporaneamente compromesse da un incidente o da un’operazione e per mantenere la forma fisica, perché consente di bruciare moltissime calorie e al tempo stesso allena i muscoli, aumentando la massa magra.
I muscoli allenati dal vogatore
Come abbiamo già accennato, i muscoli coinvolti nei workout con il vogatore sono davvero tanti. Tra i primi ci sono senza dubbio i dorsali, che risultano rafforzati proprio come accade a tutti i muscoli della schiena. Si tratta infatti di uno degli attrezzi più consigliati a chi ha problemi di schiena o di postura, e a chi vuole bilanciare le tante ore trascorse in auto o alla scrivania. Ma la schiena non è l’unica zona interessate all’allenamento con il vogatore. Vogare, infatti, stimola tantissimo anche i muscoli dalla vita in giù: quelli delle gambe ma anche i glutei, i quadricipiti e i femorali.
Ovviamente chi ha ben in mente il movimento della remata, sa che questa coinvolge anche le braccia e le spalle, che già dopo qualche allenamento appaiono tonificate. Infine, non bisogna dimenticare i muscoli dell’addome. Sono proprio questi ultimi, infatti, i principali responsabili della coordinazione del movimenti, fondamentale per far sì che l’attezzo funzioni. Affinché i muscoli vengano allenati in maniera efficace, tuttavia, occorre che l’esercizio venga effettuato nel modo giusto. Allenarsi correttamente evita anche di farsi male e ritrovarsi il giorno dopo doloranti, con uno strappo alla schiena o un dolore imprevisto alle braccia.
Per esempio, una delle prime cose da sapere quando si utilizza un vogatore è che la remata si esegue in due tempi. Le braccia e le gambe, insomma, non si devono muovere contemporaneamente: prima tocca alle gambe, che danno la spinta, poi alle braccia. È importante anche tenere i gomiti indietro, paralleli al corpo, senza aprirli, e la schiena ben dritta; anche a fine trazione, questa deve restare verticale e non spingersi indietro. Le gambe non devono essere troppo distese, perché non bisogna forzare le ginocchia. Queste ultime, infine, non devono essere aperte durante l’esercizio.
I benefici del vogatore
I benefici del vogatore sono davvero molteplici. Tanto per cominciare consente di mantenersi in forma, visto che aiuta a bruciare grassi e calorie (500 kcal circa all’ora) e conseguentemente favorisce la perdita di peso. Al tempo stesso, il fatto che durante l’esercizio la frequenza cardiaca aumenti migliora la funzionalità del sistema cardiocircolatorio. Allenamento dopo allenamento, poi, migliora anche la resistenza fisica e la capacità polmonare; si impara a respirare meglio, in maniera più lenta e profonda, riducendo così lo stress derivante dalle preoccupazioni quotidiane. Allenarsi con il vogatore migliora inoltre la coordinazione motoria con un impatto minimo sulle articolazioni.
Proprio per questo motivo, il vogatore è l’ideale sia per le persone a sovrappeso, sia per chi ha già messo sotto sforzo le articolazioni con altri sport quali per esempio la corsa. Non da ultimo, i benefici derivanti dagli allenamenti con il vogatore si riflettono anche sulla psiche: ci si scarica, le ansie e le paure si allontanano, per la durata del workout si pensa solo a quello che si sta facendo, con la mente focalizzata sull’esercizio tanto semplice quanto duro e impegnativo, che fa sudare davvero.
Pur stancandosi, l’importante è non esagerare e soprattutto anticipare l’allenamento in sé con un riscaldamento adeguato, che deve durare dai cinque ai dieci minuti. Anche al termine dell’allenamento, per concludere la sessione c’è bisogno di fare alcuni esercizi di stretching. I primi allenamenti è bene che durino non più di venti minuti, aumentando man mano la durata fino a sessioni anche di trenta/quaranta minuti. La frequenza ideale, invece, e di due o tre workout a settimana; tra l’uno e l’altro, è importante osservare uno o due giorni di riposo per far sì che i muscoli si riprendano dallo sforzo.