Il riscaldamento globale intensifica il fenomeno della desertificazione. Quest’ultimo trova la sua causa principale nello sfruttamento eccessivo della terra. Quando essa viene sottoposta ad un uso insostenibile, che va contro il limite delle capacità rigenerative del suolo, può diventare molto vulnerabile. La conseguenza principale è costituita dal fatto che alcune popolazioni non possono più ricavare dalla terra il cibo e le risorse nutritive di cui hanno bisogno. Il fenomeno è particolarmente visibile in alcune parti del mondo, come per esempio in Africa, dove la desertificazione e la siccità stanno determinando una grande perdita di biodiversità.
Agricoltura e cambiamenti climatici
Il problema dei cambiamenti climatici legato alla degradazione del suolo spesso va a coincidere con un circolo vizioso che include l’agricoltura. È proprio lo sfruttamento agricolo intensivo dei terreni che, secondo le ultime stime, è in grado di produrre circa un terzo delle emissioni di gas serra che va ad intensificare il fenomeno del riscaldamento globale.
A volte è proprio la deforestazione, volta a fare spazio ai terreni agricoli, che intensifica ancora di più la questione, la quale riguarda soprattutto i Paesi in via di sviluppo. Le conseguenze possono essere drammatiche, soprattutto se pensiamo che a tutto questo si unisce un consumo di acqua molte volte non in linea con la sostenibilità ambientale.
Proprio a causa di questo circolo vizioso vengono minacciati enormemente gli ecosistemi, specialmente quando le risorse territoriali non vengono gestite in maniera opportuna. Si può avere la perdita di fertilità dei terreni agricoli e una maggiore ricaduta in termini di povertà.
Le soluzioni per una migliore gestione del suolo
Per mettere un freno ai cambiamenti climatici e alle conseguenze che essi hanno sul suolo, bisognerebbe attuare delle buone pratiche a livello ambientale. Innanzitutto sarebbe fondamentale la riduzione dell’inquinamento in generale, attraverso la diffusione di soluzioni green applicate in modo particolare ai fumi industriali.
Allo stesso tempo è essenziale garantire altre azioni, come il controllo dell’erosione del suolo, il rimboschimento, il risparmio dell’acqua, l’alternanza delle coltivazioni, i sistemi di allevamento ecosostenibili. Tutto ciò può limitare il riscaldamento globale e influire positivamente su tutto l’ambiente, innescando un processo di rigenerazione e di conservazione delle risorse a vantaggio delle popolazioni.
Poi è necessario continuare la ricerca e la sperimentazione su quei sistemi agricoli che sono capaci di contrastare il cambiamento climatico. Questi modelli di agricoltura sostenibile andrebbero applicati soprattutto nei Paesi emergenti, dove spesso non ci sono politiche adatte a prevenire conseguenze disastrose, come la desertificazione.
Tutto questo però implica una revisione anche dei mercati e non è certo un processo facile da attuare, perché per realizzarlo occorre ricorrere ad una ristrutturazione dei modelli economici tradizionali a cui siamo abituati. Soltanto la cooperazione internazionale può riuscire a mettere in atto quelle giuste azioni per la conservazione del suolo e che abbiano l’obiettivo di lottare contro i cambiamenti climatici e quindi contro il riscaldamento globale.